Una presenza simbolica, affinché la pala eolica installata nel territorio di Antonimina rimanga un episodio isolato e non si proceda alla realizzazione del parco eolico ad Agnana, il cui progetto è al vaglio di Regione e Comune. Va letta così la manifestazione che ha avuto luogo venerdì nel piazzale antistante il castello di Gerace (laddove è visibile la pala eolica di Antonimina) in occasione del collegamento in diretta col la rubrica televisiva Re-Start in onda su Rai3.
A riportare la notizia Gianluca Albanse sull’edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Reggio
Gli ambientalisti calabresi presenti hanno esibito mappe, documenti ed esposto le ragioni storiche e di tutela del patrimonio naturale e archeologico alla base del rifiuto di trasformare le montagne della Locride in terra di conquista per le multinazionali nordeuropee dell’eolico.
Davanti allo striscione esposto con la scritta “Giù le mani dalle sacre montagne” è stato il coordinatore dell’osservatorio ambientale “Diritto per la vita” Arturo Rocca ad aprire la successione degli interventi, ricordando come «le pale che si vorrebbe installare per il parco eolico di Agnana saranno alte fino a 200 metri, con conseguenze assai fastidiose in termini di inquinamento acustico da monte Mutolo al centro di Agnana e, dopo 20 anni d’uso, diverranno ferraglia da smaltire, inserite in un contesto ambientale eccezionale con un calcare del giurassico di trecento milioni di anni fa e in un sito d’interesse comunitario».