Agnana Calabra è un piccolo comune calabrese situato nella Locride, a due passi dalla stupenda Costa dei Gelsomini. Il borgo fa parte del progetto Pisl Slow Life, che mira alla promozione e allo sviluppo dello Slow Life nel territorio della Locride.
Le sorgenti di acqua sulfuree e clorurate di Agnana sono inserite nell’itinerario naturalistico che attraversa l’intero territorio da nord a sud.
Agnana è un luogo senza tempo, dove vivere rallentando i ritmi quotidiani senza farsi prendere dall’ansia.
Edificata verso la metà del 1300 nei pressi di un convento di monaci basiliani collocato in cima al monte Sant’Agnana (da cui le deriva il nome), Agnana Calabra presenta sorgenti di acque minerali e miniere di carbone che approvvigionarono il primo treno della storia in partenza da Napoli, risalente all’epoca di Ferdinando II. Nel piccolo centro si praticano ancora attività artigianali e la cucina tipica conserva odori e sapori di un tempo che si spandono tra le caratteristiche e antiche viuzze.
Slow Life
Agnana è un luogo senza tempo, dove vivere rallentando i ritmi quotidiani senza farsi prendere dall’ansia e dallo stress, ritrovare esempi di semplicità e lasciarsi ispirare da colori, profumi, sapori, tradizione e folklore. Un meraviglioso angolo di Calabria, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove immergersi in esperienze autentiche e memorabili, al di fuori degli schemi e della vita frenetica di tutti i giorni, che racchiude al suo interno più viaggi emozionali tra natura, arte, storia, cultura, artigianato, prodotti tipici e risorse termali.
Le Miniere
I grandi giacimenti di lignite ed antracite furono il bacino dell’economia di Agnana, acquisendo una notevole fama nel Regno delle Due Sicilie. Questi furono abbondantemente sfruttate prima dai Borboni sino al 1850, e dopo dalla popolazione locale, sino alla seconda guerra mondiale. L’antracite estratta dalle miniere agnanesi, venne utilizzata per la costruzione della linea ferrata italiana Roma-Frascati nel 1882. Intorno al 1855, nel pieno dell’attività estrattiva, nelle ligniti vennero trovati resti fossili di Antracoterio, un grosso mammifero oggi estinto, vissuto circa 30 milioni di anni fa. I fossili sono custoditi preso il Museo di Paleontologia dell’Università di Napoli Federico II. Il nome antracoterio significa “mammifero del carbone” ed è stato attribuito proprio a causa della frequenza di fossili di questo mammifero nei depositi di lignite di Asia e Europa risalenti a 30-20 milioni di anni fa. Per molti anni, a cavallo del 1900, i giacimenti minerari di lignite e antracite costituirono fondate speranze di occupazione e sviluppo per le popolazioni del circondario. Ma la vera ricchezza di Agnana è costituita da alcune sorgenti d’acqua minerale, di cui una sulfurea, due clorurate, una ferruginoso-sulfurea, situate in località Junchi. Dopo accurate analisi, le acque sono state definite “termominerali”, cioè adatte alla cura di varie malattie. Esistono tuttora i ruderi di alcune vasche che in passato venivano utilizzate per le cure terapeutiche.
Gastronomia
I prodotti dell’area sono quelli richiamati nella Dieta Mediterranea riconosciuta patrimonio immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. La cucina di Agnana è un viaggio alla scoperta di prodotti tipici che rappresentano una preziosa memoria del territorio. L’anima gastronomica del territorio si esprime nella produzione di formaggi artigianali, a pasta dura e morbida, che ancora oggi vengono fatti seguendo le antiche usanze dei contadini agnanesi e rispettano tempi di maturazione adeguati allo stile di vita del territorio.
fonte e foto: calabriastraordinaria.it