R. e P.
Il sindaco di Africo, Domenico Modaffari, dopo aver visionato i criteri di accesso ai 118 milioni di euro riservati alla Città Metropolitana di Reggio Calabria nell’ambito della Missione 5 – Investimento 2.2 – Piani Urbani Integrati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si è detto preoccupato di trovarsi dinanzi all’ennesimo colpo gobbo ai danni dei piccoli comuni.
«I centri sotto i 5mila abitanti – ha infatti dichiarato il primo cittadino – rischiano di essere tagliati fuori perché obbligati ad associarsi ad altri comuni per poter formulare proposte» una procedura che prevede l’intavolazione di trattative allo stato dell’arte totalmente ferme.
Nonostante la pubblicazione di una manifestazione d’interesse per formulare le proposte i cui termini scadranno il prossimo 10 febbraio Modaffari sottolinea come i sindaci dei piccoli centri non abbiamo ancora la più pallida idea su quali siano i criteri d’accesso e, cosa ancora più grave, come ci si ostini a non parlare di proposte progettuali condivise, il cui coordinamento, nel caso del nostro comprensorio, dovrebbe essere demandato all’Assemblea dei sindaci della Locride, che pure non si sta muovendo in tal senso.
Anzi, prosegue il sindaco di Africo, l’impressione è che in seno all’organo decisionale territoriale ci si preoccupi solamente di « mantenere le posizioni politiche consolidate» come dimostrerebbe non solo l’appartenenza a un unico partito dei sindaci che ricoprono gli incarichi di presidente dell’Assemblea e del Comitato, ma anche la mancata sostituzione delle «caselle vuote all’interno del Comitato per decadenza dei sindaci.»
Prosegue Modaffari: «Mi chiedo allora che ruolo abbiano l’Assemblea e il Comitato. Il presidente Occhiuto, durante l’incontro avuto con i colleghi di Platì e San Luca, ha indicato azioni di rilancio per la Locride a partire dal riutilizzo dei fondi del Patto Calabria, che non trae beneficio dai fondi nazionali e da quelli strutturali. Cos’altro ci vuole per capire che questo è il momento perfetto per un nuovo Patto per la Locride?»
Un patto, lascia intendere il primo cittadino, la cui assenza rischia adesso di mettere in ginocchio soprattutto i piccoli centri, soprattutto se, come accaduto ad Africo, stanno uscendo solo adesso da un lungo periodo di gestione commissariale. Tale evenienza, infatti, sottolinea Madaffari, ha creato «un gap infrastrutturale rispetto ai centri limitrofi e comporta, da parte di questi paesi, la sofferenza di un più visibile degrado urbano. Eppure, con le risorse in arrivo, speravamo di indicare proposte sulla riqualificazione dei luoghi mediante il recupero di aree cittadine degradate, il rifacimento dei marciapiedi, la ristrutturazione di alcune piazze e l’efficientamento energetico.»
Interventi, ad altre latitudini ordinari, che dovrebbero essere tutti propedeutici alla costituzione della Smart City sognata dalla Città Metropolitana.
«Ma come possiamo pensare a questo ambito – si domanda Modaffari – se prima non pensiamo al decoro urbano dei singoli centri?»