<<La chiusura della galleria della strada di grande comunicazione jonica- tirrenica sarebbe una grave iattura in termini economici e di vita sociale per il territorio e i cittadini della Locride>>. Lo afferma Domenico Modaffari, sindaco di Africo e componente del Comitato dei sindaci della Locride, all’indomani delle forti preoccupazioni manifestate dallaforze economico-sociali e dalla stessa assemblea dei sindaci dei 42 Comuni che vanno da Palizzi sino a giungere a Minasterace- Stilo, e da ultimo dal segretario generale della Cisl, Gigi Sbarra, e in precedenza da Ilario Ammendolia già presidente dei sindaci locridei ed ex sindaco di Caulonia.
Il primo cittadino di Africo punta l’indice sull’incomprensibile comportamento dell’ANAS nella gestione della vicenda che non avrebbe rispettato le norme sull’approvazione dei progetti di opere pubbliche e degli appalti e non inviando agli Enti locali e allo stesso sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria il progetto per la prevista discussione pubblica e il confronto con i sindaci del territorio. E aggiunge: <<Come sindaco di un comune pienamente coinvolto nelle conseguenze disastrose di tale scelta, ribadisco la necessità di riportare l’intervento sulla superstrada Ionico-Tirrenica ad una maggiore ragionevolezza e rispetto del territorio nella sua complessità di momento economico, sociale e umano, ribadendo intanto che la galleria non si deve chiudere, ricercando tutte le soluzioni tecniche.
L’ANAS deve spiegare ai cittadini e alle comunità coinvolte le possibili alternative tecniche e costruttive, utilizzando e investendo su tecnologie innovative e avanzate per gestire un cantiere veloce e efficiente tale da non mettere in crisi uno degli snodi principali della Città Metropolitana. La Superstrada Ionico-Tirrenica va ammodernata e gestita come una delle grandi arterie che contribuiscono allo sviluppo del nostro territorio, aggiornandola ai flussi e ai sistemi di sicurezza contemporanea. Per questo penso sia necessario conoscere quale è il piano di manutenzione e di gestione di tutto il suo percorso, scongiurando continue chiusure e interventi frammentari.
E’ una legittima rivendicazione da parte dei rappresentanti istituzionali di questo territorio, a partire dai noi sindaci, dai consiglieri regionali e parlamentari eletti e quindi dai partiti, dalle associazioni e da ogni singolo cittadino. Non si può far morire un territorio dove gravitano circa 300 mila persone. Si apra pertanto-conclude Modaffari- un tavolo nazionale a tutti i livelli, con il coinvolgimento della Regione Calabria, affinchè si trovi la soluzione tecnica- e ce ne sono di soluzioni- per non chiudere la SGC Jonio-Tirreno>>