Reggio Calabria. L’ultimo volo Alitalia proveniente da Roma e diretto a Reggio Calabria, costretto a far rotta su Lamezia. I tanti passeggeri “colti di sorpresa” per questo repentino cambio di programma non previsto, dopo aver atteso già per ore allo scalo di Fiumicino, a causa dei ritardi provocati dal maltempo che si è abbattuto nella giornata di ieri sulla capitale. Una notte da dimenticare, insomma, per tutti i protagonisti di questo spiacevole episodio che contribuisce a riaccendere ancora una volta – e purtroppo in negativo – i riflettori sullo scalo reggino e in particolare sui collegamenti aerei da e per l’area dello Stretto.
A impedire l’atterraggio dell’aeromobile, partito da Fiumicino con ampio ritardo rispetto all’orario solitamente previsto delle 21.35, la “chiusura” della Torre di Controllo. C’è da dire che Alitalia, come da procedura, aveva ottenuto da ENAV la proroga di un’ora del servizio di assistenza all’atterraggio (da mezzanotte all’una), come nei fatti è accaduto. Solo che la compagnia avrebbe calcolato male i tempi d’arrivo.
Solo quando Alitalia si è resa conto che non sarebbe riuscita a far atterrare il proprio velivolo entro il nuovo termine, ormai si era fatto troppo tardi perché la società preposta alla gestione della Torre di Controllo riuscisse a organizzarsi per tempo, al fine di garantire l’ulteriore estensione del servizio ed evitare così i nuovi disagi all’utenza che alla fine si sono registrati.
Causa del “dirottamento”, dunque, sarebbe la mancata tempestiva comunicazione ed un errore di valutazione di Alitalia. Insomma, qualora la compagnia di bandiera avesse previsto già alle 22, ad aeromobile ancora fermo, che l’atterraggio al “Tito Minniti” sarebbe slittato ben oltre l’una di notte, l’ENAV avrebbe avuto tutto il tempo necessario a organizzarsi nel migliore dei modi evitando penalizzazioni per i passeggeri diretti all’Aeroporto dello Stretto.
Al di là delle responsabilità o delle procedure che si sarebbero potute attuare o meno, resta l’ennesima magra figura fatta, non fosse altro per il non sufficiente servizio a terra offerto da Alitalia che a stento – considerata anche l’ora tarda e, forse, anche la situazione non prevista, ha recuperato i bus necessari a trasferire in tempi rapidi i propri utenti a Reggio.
Va precisato, tuttavia, che una situazione simile si sarebbe potuta registrare in qualsiasi altro aeroporto d’Italia che come Reggio effettua servizio di assistenza al decollo e all’atterraggio H18. Ecco perché semmai, al di là dell’episodio in sé, sarebbe opportuno si riaprisse un dibattito sull’opportunità di istituire un servizio H24 anche presso l’aeroporto reggino, ancora una volta costretto a fare le spese a vantaggio di Lamezia Terme.
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