COSENZA – Il giornalismo calabrese perde uno dei suoi figli migliori: Francesco Dinapoli, “Ciccio” soprattutto per gli amici che gli hanno voluto bene davvero, perché era impossibile non volergliene. Anche quando si sforzava di apparire burbero, finiva sempre per cedere alla sua vera natura di buono e tutto sfociava in una battuta seguita da una fragorosa risata.
Validissimo professionista, ma soprattutto uomo dotato di rare virtù umane in un ambiente nel quale, purtroppo spesso, la riconoscenza è solo un nobile sentimento abusato nelle dichiarazioni, ma raramente messo in pratica dai beneficiati di turno. Ciccio, infatti, nella sua vita ha dovuto lottare sempre a denti stretti, assieme alla moglie Cinzia Gardi, collega giornalista e come lui dotata di grande umanità, per mandare avanti la famiglia con grande dignità e assicurare un futuro alle adorate figlie Rosina e Benedetta.
Nato a Cosenza il 27 gennaio 1960, Ciccio Dinapoli era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Calabria dal 26 maggio 2001. Nel marzo scorso, a causa delle precarie condizioni di salute, era stato costretto ad interrompere l’attività lavorativa ottenendo la pensione di invalidità.
Dopo le prime collaborazioni con alcune testate locali, aveva fondato e diretto l’emittente televisiva “Cam Teletre” e il periodico “Sud News”, quindi, dal 1997 al 1999, lavorato a Teleuropa e Telestars coprendo anche il ruolo di direttore responsabile. Nel 1999 era approdato al quotidiano “La Provincia Cosentina”, del quale è stato direttore responsabile fino al 2002, Quindi, dal 2003 al 2008, ha fatto parte dello Staff Informazione e Comunicazione del Presidente della Provincia di Cosenza con Mario Oliverio, svolgendo anche le funzioni di capo ufficio stampa, e dal 2015 al 2020 ha lavorato all’Ufficio Stampa Giunta Regionale della Calabria.
Ciccio Dinapoli è morto oggi per un blocco renale. I funerali saranno celebrati a Rovito, domani, domenica 31 ottobre, alle ore 12 nella chiesa della frazione “Pianette”.
Alla moglie Cinzia e alle figlie Rosina e Benedetta, un grande e sincero abbraccio da tutta la Redazione di Giornalisti Italia. Le telefonate di Ciccio mi mancheranno molto, mi mancheranno troppo. Perché Ciccio è stato un amico vero che, con con coraggio, onestà e grande dignità, ha sempre tenuto alta la bandiera del giornalismo e, soprattutto, non ha mai derogato ai valori veri della vita. (giornalistitalia.it)
Carlo Parisi