È morto questa mattina Otello Ermanno Profazio, noto e conosciuto cantante di musica folk e popolare con una lunga carriera dedicata alle canzoni popolari ed alla musica del meridione. Aveva 88 anni, ed era ricoverato da giorni agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria per dei problemi cardiaci.

Originario di Palizzi ma nato a Rende, Profazio ha pubblicato 25 album – il primo nel 1963, l’ultimo nel 2018 – e preso parte ad innumerevoli eventi musicali che hanno travalicato i confini della Calabria e dell’Italia. Prolifico anche per quanto riguarda la scrittura, avendo all’attivo anche 5 libri, era considerato una memoria storica della musica popolare del mezzogiorno.

Insignito del Premio Pitrè e del Premio Tenco, nel 1974 il suo album “Qua si campa d’aria” vende più di un milione di copie, facendogli ottenere il disco d’oro: ad oggi è ancora l’unico album di musica folk ad aver raggiunto questo traguardo. A Siderno , dove aveva tenuto quasi 80 concerti, era stato insignito alla fine degli anni 90 della cittadinanza onoraria .

Riposa in pace Otello!

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Con la scomparsa di Otello Profazio perdiamo un pezzo importante di storia e di cultura della Calabria. Grande cantore popolare, è stato un simbolo genuino per tante generazioni, riuscendo sempre a interpretare il sentimento più autentico delle nostre tradizioni. Sincero cordoglio”.

E’ quanto dichiara Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

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Viene meno un vero e proprio monumento della musica popolare italiana. Una leggenda vivente dalle enormi capacità artistiche e dalla spiccata sensibilità umana, specie nei confronti dei soggetti più fragili e indifesi a cui ha dedicato canzoni e ballate straordinarie. Ma anche uno dei più grandi cantastorie di tutti i tempi che ha raccontato l’anima della Calabria e del Mezzogiorno, enfatizzandone i pregi senza mai nascondere vizi e contraddizioni”.

Lo dice il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso appresa la notizia della morte di Otello Profazio.

Aggiunge: “Come hanno scritto sociologi e scrittori che hanno indagato in profondità la sua musica e i suoi testi, di lui parleranno per sempre i libri di storia. Il suo ricordo, nei calabresi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne l’estro creativo e l’acuto senso dell’umorismo, non verrà mai meno. Alla famiglia e ai suoi amici più cari le condoglianze mie personali e del Consiglio regionale che rappresento”