ROMA – Se ne è andato anche lui, volato in cielo portato via da un tumore contro il quale aveva provato a combattere sin dall’inizio come un leone, quale era. Ad annunciarne la morte è stata la famiglia con una nota formale: «Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari si è spento a Roma il giornalista Franco Di Mare». Il giornalista, a lungo inviato in teatri di guerra nella ex Jugoslavia, aveva annunciato nelle settimane scorse di avere «un mesotelioma, un tumore molto cattivo».
Franco era nato a Napoli il 28 luglio 1955 ed era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 20 maggio 1983. Prima dell’assunzione in Rai ha collaborato con il quotidiano “l’Unità”, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria e, in seguito, di Paesi dell’Est europeo e politiche degli armamenti nella redazione Esteri. Nel 1991 viene assunto in Rai al Tg2 dove, nel 1994, diventa inviato. Nel 2002 viene assegnato alla redazione Esteri del Tg1.
Da inviato segue tutti i conflitti degli ultimi venti anni: prima e seconda guerra del Golfo, Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Non solo questo. Franco realizza inchieste e servizi legati alla stagione degli attentati terroristici, e reportage da aree colpite da calamità naturali, tra cui lo speciale da New Orleans sull’uragano Kathrina insieme a Renzo Arbore. Ha modo e occasione per incontrare e intervistare eminenti personalità del mondo della politica e della cultura come Tony Blair, Simon Peres, Chirac, Yasser Arafat, Condoleeza Rice.
Dal 2003 viene distaccato a Rai 1 dove, fino al 2019, conduce vari programmi quali Unomattina, Unomattina Estate, Unomattina week end, Sabato e domenica, La Vita in diretta e diverse serate speciali tra cui il Premio Lucchetta, Mare Latino, il Premio Internazionale Libertà, il Premio Alta Qualità, Gente d’Italia da Miami e il Premio Ischia.
È anche autore di diversi romanzi, tra cui “L’angelo di Sarajevo”, opera dalla quale nel 2015 è stata tratta l’omonima miniserie televisiva in onda su Rai 1. Dal luglio 2016, sempre su Rai 1, è autore e conduttore del programma d’inchiesta Frontiere. Nel luglio 2019 viene nominato responsabile della struttura “Approfondimenti e Inchieste” di Rai 1, in qualità di vice direttore e, con pari decorrenza, diviene capo redattore. Dal gennaio 2020 al dicembre 2021 è direttore dell’Intrattenimento Day Time; inoltre, dal maggio 2020, gli viene affidata la responsabilità ad interim della Direzione Rai 3.
Parlando del suo libro appena pubblicato, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori), in un’apparizione drammatica a “Che tempo che fa” il 28 aprile scorso, aveva rivelato di essere gravemente malato: «Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita».
«La scomparsa di Franco Di Mare – affermano la presidente Marinella Soldi anche a nome del Cda, l’amministratore delegato Roberto Sergio, il direttore generale Gianpaolo Rossi e l’Azienda tutta – è per la Rai, per la quale si è sempre speso con passione e professionalità, motivo di profondo dolore, al quale si unisce la riconoscenza per quanto fatto nel corso della sua lunga carriera che lo ha spesso visto in prima linea per raccontare coraggiosamente i conflitti nel mondo. Una passione che lo ha accompagnato anche nei programmi condotti successivamente, nei ruoli dirigenziali ricoperti e nell’esperienza del programma di inchiesta “Frontiere” da lui condotto fino al 2023».
A questo si aggiunge il messaggio personale dell’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio: «Sono commosso e conservo nel mio cuore il dolce, faticoso colloquio telefonico avvenuto il giorno successivo alla sua denuncia. Purtroppo, non potrò incontrarlo, come ci eravamo ripromessi, ma sarò vicino alla famiglia e in questo doloroso momento prego con loro».
Profondo cordoglio per la scomparsa di Franco Di Mare viene espresso dalla Figec Cisal. Il segretario generale Carlo Parisi, il presidente Lorenzo Del Boca, il fiduciario di Roma Pierluigi Roesler Franz, a nome di tutto il Consiglio Nazionale del nuovo sindacato dei giornalisti, si stringono attorno alla famiglia e ai colleghi della Rai ricordando «un grande collega che, con intelligenza, passione e coraggio, ha tenuto sempre alta la bandiera della professione giornalistica». E UniRai, il Dipartimento Figec Cisal dei liberi giornalisti guidato dal segretario Francesco Palese, lo saluta così: «Passione. Competenza. Grande umanità. Tutto in una sola firma, Franco Di Mare. Ciao Franco, continua a combattere da lassù».
Alla moglie Giulia, alla figlia Stella e alla Rai di cui Franco era “figlio” le condoglianze” della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)
PINO NANO