Articolo di Pantaleone Sergi – tratto da la Repubblica del 18-08-1998 i
Fabrizio De André a Roccella Jonica (RC) il 13 Agosto 1998 (l’ultimo concerto). Tournée estiva ”Mi innamoravo di tutto” 1998.
ROCCELLA JONICA – Oh che fortuna la presenza della ‘ Ndrangheta che dà lavoro. L’ ha detto Fabrizio De André, l’ ha detto tra una canzone e l’ altra, l’ ha detto in terra di ‘ Ndrangheta dove il fiato delle cosche ammorba l’ aria e toglie il respiro. L’ ha detto, il cantautore, e non se ne pente. E’ quel che pensa, non è una novità, assicura il suo entourage, lo ripeterebbe lui stesso se non si fosse rintanato in Serdegna perché non sta bene, perché vuole stare tranquillo. Ma il De André- pensiero va al di là del momento di un concerto sotto le mura incantate del castello di Roccella Jonica, dove è andato a ritirare il premio “Miglior live d’ autore dell’ anno” davanti a più di duemila persone esterrefatte. Le cose che ha detto son le cose che pensa da sempre. Non toglie un virgola. “E non gliene frega più di tanto delle polemiche che può suscitare”, assicura chi gli sta vicino: “E’ paradossale doverlo ammettere – manda a dire – ma se non ci fossero le strutture organizzate criminali forse la disoccupazione arriverebbe al 25 per cento”. Parola di cantautore che con la criminalità sarda ha avuto a che fare, che è stato rapito. “Non teme di essere esagerato?”, gli ha chiesto un ammiratore un po’ seccato. E De André di rimando: “Col cazzo che esagero”. Quattordici agosto, Castello dei Carafa, anfiteatro vocato al grande jazz d’ autore. Arriva l’ anticonformista cantautore e il pubblico fibrilla. De André non delude. “Entra” con 15 minuti di pezzi classici e si concede la prima pausa “politica”. Parla di Maria Soledad e degli squatter – ne farà una canzone – parla degli immigrati e dice che l’ unico extracomunitario nel nostro paese è il ministro dell’ Interno Giorgio Napoletano. Coinvolgente, non c’ è dubbio. Strappa gli applausi. Poi parla di mafia in terra di mafia e parla di una mafia che dà lavoro laddove il lavoro non c’ è e quello che non c’ è lo sottraggono le cosche. De André si avventura tra gente ammutolita: “In Calabria senza la ‘ Ndrangheta il tasso di disoccupazione sarebbe di gran lunga più elevato. Almeno il dieci per cento in più di quello attuale”. La ‘ Ndrangheta, dunque, “serve ad alleviare la disoccupazione”. Silenzio irreale al concerto, polemiche e dure critiche il giorno dopo. “Sconcertante”, dice Enzo Damiano, segretario regionale della Cisl, “solo chi non conosce la realtà può arrivare a dire queste cose”. E il sindaco di Roccella, Giuseppe Certomà: “Solo legalità e democrazia portano sviluppo e occupazione. Chi dice il contrario non ha coscienza democratica”. Per il cantautore potrebbe scapparci una denuncia per istigazione a delinquere.