Il murales raffigura un guerriero mitologico che, prosegue la nota del Comitato, «esprime con la forza dei suoi tratti l’idea dell’accoglienza e del rispetto per lo straniero ed il viandante propria della mitologia greca, trapiantatasi nella Magna Grecia. Un guerriero forte che ama la sua gente ed il suo paese e che si batte per non farlo cadere nell’abbandono e per non farlo morire accogliendo chi scappa dall’inferno e sogna una nuova vita».

Un guerriero omaggio a Mimmo Lucano«capace – sostiene il Comitato – di tradurre il sogno in realtà trasformando Riace in un’esperienza unica di accoglienza e di rispetto per gli altri. Quel sogno che un pensiero politico di segno opposto, fondato sull’egoismo, la paura e la criminalizzazione della solidarietà sta tentando di soffocare, strozzando insieme le speranze di chi fugge dall’orrore e quelle di un intero paese che ha dato vita ad un percorso di speranza e di rinascita nel nome di una nuova Umanità».

«La letteratura, la musica, l’arte – è stato il commento di Lucano – sono espressioni della nostra anima, la bellezza della vita. La prima cosa che mi ha colpito quando ho visto la foto del murales è la luce. Ho pensato a come emergesse questa figura che racconta la storia della nostra comunità. A Riace altri artisti hanno raccontato sui muri la loro idea di accoglienza e hanno ricordato figure importanti che hanno lottato per la pace, per i diritti umani come Peppino Impastato o le Madri di Plaza de Mayo. L’attuale periodo ci mette tanta tristezza perché ci vogliono far passare come ideali esattamente le cose opposte: chiudere i porti, rafforzare i confini, mettere i fili spinati, alzare i muri, e invece io ho un’altra utopia, io vorrei che non esistessero i confini e neanche i passaporti».

«L’arte – ha concluso Lucano – può esser uno slancio di utopia. Tutti gli artisti che vogliono venire a Riace a lasciare ognuno un loro piccolo segno sono i benvenuti. Anche Wim Wenders mi ha promesso che tornerà e questa cosa mi riempie d’entusiasmo, sulle ali di una nuova Calabria».

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