Due pescatori di frodo sono stati individuati e denunciati dalla Capitaneria di Porto di Crotone al termine di una attività di polizia marittima finalizzata al contrasto degli illeciti nell’Area marina protetta di Capo Rizzuto.

Dopo una operazione che ha visto impegnati diversi uomini della Guardia costiera, i due, un 50enne di Cutro ed un 44enne di Ionadi (nel vibonese) che avevano tentato di sottrarsi ai controlli cercando di allontanarsi, sono stati bloccati con oltre ventisette chilogrammi di esemplari di varia taglia di cernia bruna, una specie oltremodo protetta, e che avevano catturato durante una pesca subacquea non consentita all’interno delle zone protette del sito naturalistico.

Sono state sequestrate anche tutte le attrezzature utilizzate – muta, piombi, fucili, pinne e maschere – oltre ad un GPS in dotazione e a degli appunti dove erano riportate le coordinate di alcuni punti di immersione dei subacquei nel sito protetto, elemento che fa sospettare una abitualità dei due nello svolgimento di queste attività.

Ai pescatori di frodo sono state comminate anche delle sanzioni amministrative per un importo di oltre circa ottomila euro per le altre violazioni accertate al Regolamento di esecuzione ed organizzazione dell’Area marina protetta di Capo Rizzuto ed alla normativa sulla pesca sportiva.

I prodotti sequestrati, dopo la visita ispettiva del personale dell’Asp di Crotone intervenuto che ne ha certificato l’edibilità, sono stati devoluti in beneficenza ad una Associazione di volontariato

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