Articolo Tratto dalla pagina fb JOIN CALABRIA

Nelle case, tra i monti e le campagne della nostra Calabria, i pastori che vivono seguendo le greggi sono i depositari di antiche tradizioni e ogni mattina, dopo il pascolo e la mungitura di capre e pecore, ricreano la magia della ‘mpanata.

Un cibo sano e proteico che risale ai tempi in cui, fra le cinque e le sei del mattino, i braccianti prima di iniziare l’attività nei campi, si riunivano nei pressi degli ovili per consumare una colazione molto nutriente che permetteva così di affrontare al meglio la dura giornata di lavoro.

Era il tipico piatto dei pecorai, che essi consumavano prima di’mmiàre, cioè avviare il gregge al pascolo.

A ‘Mpanata era una vera e propria zuppa servita in una coppa di legno.

Si aspettava pazientemente che il pastore togliesse dal “caccavu” prima il formaggio, poi la ricotta.
A questo punto si sbriciolava in una coppa di legno di ontano del pane raffermo e vi si versava sopra il siero per lasciarlo ammorbidire.
Dopo un po’ si gettava via il siero in eccesso e si distribuiva sul pane inzuppato una ricotta ancora calda rimestando delicatamente con un cucchiaio di legno.

Questa prelibatezza, dolce e gustosa, veniva consumata con cucchiai di legno, attingendo tutti dalla stessa coppa.

Un momento conviviale in cui si deliziava il palato e si ascoltava i racconti e le storie di chi viveva i monti quotidianamente.

Un momento di unione e di scambio prima di una faticosa giornata di lavoro.