Sono sette gli indagati, in gran parte residenti tra i comuni di Marina di Gioiosa Ionica e Gioiosa Ionica, per i quali la Procura di Locri ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di aver costituito un’associazione dedita alle truffe online riuscendo ad ottenere proventi illeciti per oltre 200mila euro. Gli indagati dovranno comparire dinanzi al gup di Locri, Federico Casciola, all’udienza fissata per il 21 maggio, per rispondere in ordine al reato di aver concorso tra di loro associandosi stabilmente «allo scopo di commettere più delitti contro il patrimonio, quali truffe realizzate a distanza attraverso strumenti informatici e telematici, sostituzioni di persona, nonché uso indebito di strumenti di pagamento, così ottenendo proventi illeciti per oltre 200mila euro, che venivano distribuiti tra loro».

Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, secondo l’ipotesi accusatoria, che si fonda sugli esiti investigativi dei Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Rosanna Sgueglia, i sette indagati (A.P., T.V., Z.I., B.S.R., M.V., F.G. e M.M.) avrebbero, in particolare, utilizzato «più utenze telefoniche – anche intestate a soggetti terzi estranei ai fatti – e più carte di pagamento, pure riferibili a soggetti diversi da loro, al fine di farvi confluire i profitti delle truffe perpetrate ai danni di moltissime vittime, residenti su tutto il territorio nazionale e, da lì, distribuivano le somme stesse mediante prelievi e disposizioni a favore dei conti correnti personali».