«Questa O.S. venuta a conoscenza ed in possesso dei turni di servizio del personale medico del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Locri è costretta a denunciare alle SS.LL. la costante impossibilità della copertura della relativa turnazione stante, peraltro, il numero di medici ivi applicato risultante esentato dallo svolgimento di attività lavorativa notturna».

 «La U.O. di che trattasi, rientrante tra i servizi pubblici essenziali, perdurando detto stato di cose non risulta in condizioni di poter garantire i livelli essenziali di assistenza e prestazioni utili nell’ambito dell’emergenza urgenza atti a garantire la sicurezza, la salute e la vita dei cittadini necessitanti di cure in regime di pronto soccorso. Tale, trascurata, condizione lavorativa comporta elevatissimi e non più sopportabili carichi di lavoro per il personale medico in servizio che con alto senso del dovere sta scongiurando, mettendo in serio pericolo il proprio equilibrio psico fisico, la chiusura dello stesso Pronto Soccorso. La gravissima situazione è conosciuta, da tempo, dalle SS.LL. ma nulla è stato fatto per evitare alla popolazione Locridea ( triplicata durante il periodo estivo) di essere privata di un presidio sanitario fondamentale e di un diritto garantito dalla costituzione. La UIL FPL denuncia per l’ennesima volta la DRAMMATICITÀ dello stato dell’arte e l’incomprensibile condotta amministrativa posta in essere dalle SS.LL. che, pur a conoscenza , nei fatti abbandona al proprio destino i pochi sanitari del P.S. in servizio oramai allo stremo e una intera comunità incredula ed allarmata dal continuo sfascio di quello che rimane della sanità pubblica.

Alla luce di quanto su esposto, vista l’insistenza della possibile ed immediata soluzione del problema, la UIL FPL chiede l’urgente impiego presso il P.S. di tutti i sanitari a suo tempo assunti per l’area dell’emergenza urgenza ed attualmente distratti, colpevolmente, dai propri compiti di istituto ( imboscati ). Si chiede altresì l’immediato corretto impiego di tutti i sanitari che nell’ambito dell’ASP svolgono funzioni diverse dal profilo professionale per il quale hanno superato un pubblico concorso risultando assunti in via definitiva. Tale condizione riguarda anche e soprattutto tutti i sanitari che in modo scandaloso godono di privilegi politico/sindacali risultando disimpegnati ed applicati in servizi e funzioni che nulla hanno a che vedere con l’assistenza diretta ai pazienti, percependo impropriamente quanto previsto dai contratti di lavoro per i sanitari opportunamente e congruamente utilizzati.