Oltre 3.000 fedeli riuniti a Locri per una giornata di preghiera, condivisione e pace. Un messaggio forte in un mondo segnato dai conflitti.
Basta varcare la soglia della Chiesa Sikh di Locri, in contrada Basilea, per sentirsi proiettati in un angolo d’Asia: colori vivaci, profumi intensi, canti sacri e un’atmosfera di profonda spiritualità trasformano questo lembo di Calabria in una piccola India nel cuore della Locride.
È qui che ieri si è svolta una grande manifestazione religiosa che ha riunito oltre 3.000 fedeli della comunità Sikh. L’evento si è aperto con una colazione comunitaria nei pressi del luogo di culto, seguita da un corteo solenne che ha attraversato le strade del territorio con devozione e rispetto. Un gesto altamente simbolico ha dato il via alla processione: la pulizia del percorso e l’annaffiatura delle strade, a testimonianza dell’attenzione e della gratitudine verso la terra che li ospita.
Il corteo, colorato e festoso, ha visto la partecipazione di numerosi fedeli riconoscibili per i loro turbanti sgargianti e le lunghe barbe, accompagnati da guide religiose trasportate su carri decorati. Il tutto in un clima di condivisione, fede e armonia.
La manifestazione si è trasformata in un potente messaggio di pace e fratellanza, in netta contrapposizione al clima di conflitto che attraversa molte aree del mondo. «In un tempo in cui si sceglie la guerra, qui si celebra la pace», ha affermato uno dei partecipanti. «Una festa che unisce famiglie e popoli, dimostrando che nella diversità si può costruire un’unica grande famiglia umana».
Un evento che ha reso la Locride non solo crocevia di culture, ma anche luogo simbolico di incontro e speranza.
telemia