Nel libro “Navi Mute”, con l’introduzione del Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa e la prefazione del Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, gli autori Giampiero Cazzato e Marco Di Milla, partendo dal prezioso lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, raccontano non solo le indagini di De Grazia e i misteri intorno alla sua morte, ma anche l’uomo, attraverso i ricordi della moglie Anna Vespia e la voce delle persone – amici e colleghi – che lo hanno conosciuto da vicino. De Grazia era uno dei pochi capace di muoversi lungo il Mediterraneo per seguire le piste di quelle imbarcazioni. L’unico capace di leggere i registri navali e le carte dei Lloyd di Londra. Già nel 2004 l’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, insignì De Grazia della medaglia d’oro al Merito di Marina, perché la sua opera «è stata contraddistinta da un altissimo senso del dovere che lo ha portato, a prezzo di un costante sacrificio personale e nonostante pressioni ed atteggiamenti ostili», a svolgere complesse investigazioni nel settore dei traffici clandestini e illeciti operati da navi mercantili.
“Navi mute” è la prima pubblicazione all’interno di una collana intitolata “Storie di mare”, curata dal Comando Generale della Guardia costiera in collaborazione con le Edizioni All Around e rivolta a sostenere l’impegno di istituzioni e cittadini in difesa del mare e dell’ambiente, patrimonio comune da preservare per le generazioni future.
Così il Ministro Costa nell’introduzione al libro: «Il lascito di De Grazia deve essere vivo nelle nostre azioni quotidiane. Solo così potremmo onorarne la memoria concretamente».
Tgcal24.it