Riceviamo e pubblichiamo:
Per potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli è stata rafforzata la rete dei servizi territoriali (Centri Antiviolenza e Case Rifugio) attraverso la ripartizione di specifiche risorse in Conferenza Stato-Regioni: 16 milioni (2013-2014), 18 milioni (2015-2016) a cui vanno aggiunti ulteriori 13 milioni destinanti agli interventi previsti dal Piano Nazionale Antiviolenza. Ora è in corso, d’intesa con il Dipartimento Pari Opportunità, una verifica puntuale sull’utilizzo di tali risorse nelle diverse Regioni italiane.
La giornata internazionale della donna va considerata come un’occasione per un impegno concreto contro le discriminazioni di genere. Ed è questo l’obiettivo che si è data la Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni che si è riunita a Roma. All’incontro hanno preso parte il Coordinatore vicario della commissione Salvatore Negro (Assessore Regione Puglia), Elisabetta Gualmini (Vice Presidente Emilia-Romagna), Flavia Franconi (Assessore Regione Basilicata), Federica Roccisano (Assessore Calabria), Chiara Marciani (Assessore Campania).
All’ordine del giorno, tra i diversi temi, c’era proprio una verifica dello stato di attuazione e dell’impiego delle risorse destinate ai centri antiviolenza e, in generale, alla lotta contro la violenza alle donne che rappresenta, purtroppo con sempre maggiore frequenza, uno dei lati più odiosi della cronaca quotidiana.
L’8 marzo non va quindi piegato a possibili strumentalizzazioni, né a pur legittime battaglie sindacali, ma deve rappresentare la puntuale tappa di verifica delle azioni messe in campo dalle istituzioni per la valorizzazione del ruolo delle donne nella società.
Gli assessori alle politiche sociali delle Regioni e delle Province autonome sono al lavoro per affrontare un momento difficile per il welfare italiano e per difendere le risorse che sono destinate alla lotta contro la violenza di genere, alla valorizzazione della famiglia e alle pari opportunità o in settori in cui la funzione delle donne è fondamentale e spesso determinante (dalla tutela dei minori, all’inclusione sociale, all’assistenza ai disabili) Ed è una battaglia combattuta in prima persona, giorno dopo giorno, dalle donne che hanno responsabilità di governo nelle istituzioni regionali con quella “tenacia, pazienza e lungimiranza”, che sono state oggi riconosciute con grande autorevolezza dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.