Bovalino (RC) – “Scelta obbligata”, questa la frase più appropriata proferita dai banchi della maggioranza in occasione della seduta odierna del Consiglio comunale e riferita alla “dichiarazione di dissesto” programmata al punto n. 3 dell’O.d.G..

La decisione, seppur dolorosa è prevista dagli artt. 244-266 – TITOLO VIII – CAPO II del DLgs 267/2000 che recitano: “Si ha stato di dissesto finanziario se l’Ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’Ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte”. Quindi si tratta di un atto previsto e sancito dalle normative vigenti che impongono, ad una amministrazione in carica, di procedere alla dichiarazione di dissesto quando non sussistano i requisiti minimi per garantire una gestione tranquilla dal punto di vista economico-finanziario.

Tale decisione è stata ovviamente osteggiata dalla minoranza (“Nuova Calabria”: con i Consiglieri Alessandra Polimeno e Gloria Versare; e “Impegno e Partecipazione”: con Francesco Gangemi e Rosalba Scarfò), non tanto nella forma quanto nei contenuti sostanziali. Il fatto che le casse comunali versassero in condizioni più che critiche era noto da tempo a tutti, ed era altrettanto palese che chiunque avesse vinto le elezioni, prima o poi, si sarebbe dovuto scontrare con questa dura realtà.

Nella seduta odierna, erano tre i punti all’ordine del giorno, il primo riguardava la “Lettura ed approvazione dei verbali relativi alla precedente seduta del Consiglio del 20/11/2017”; il secondo la “Ratifica della variazione di bilancio adottata in via d’urgenza con deliberazione G.M. n. 145 del 30/11/2017”; il terzo, il più importante, “La Dichiarazione del dissesto finanziario ai sensi dell’artt. 244-246 del D.Lgs. n. 267/2000”. Su tale punto ha relazionato in maniera dettagliata e precisa l’Assessore al “Bilancio, Tributi, Mercato e Attività Produttive, Programmazione Economica, Contenzioso e Patrimonio”, Avv. Maddalena Dattilo.

La sua, è stata una elencazione certosina di numeri e date che hanno fatto ben comprendere all’uditorio come si è giunti a questa drammatica ma necessaria decisione. La massa debitoria emersa dopo le ripetute richieste “…di conoscerne l’effettiva consistenza” ammonta ad euro 5.113.115,86, nello specifico: sono pari a 905.765,56 (area U.O. Amministrativa) 4.207.350,30 (area U.O. Tecnica-manutentiva), ed il debito con la Regione Calabria per la fornitura di acqua idropotabile relativa al periodo 1985-2004 ammonta, invece, ad euro 2.657.787,50 (a fronte di una pretesa della stessa Regione pari ad euro 5.732.588,28), mentre i residui passivi dell’Ente destinati a coprire il debito stesso ammontano ad euro 3.074.800,78).

Questo allarmante quadro è stato portato alla luce dagli uffici competenti e relazionato soltanto in data 24 ottobre 2017, quindi a soli 15 giorni dall’ultimatum imposto dal Ministero degli Interni (08/11/2017) che concedeva, in virtù del fatto che ancora non si era espresso nel merito, la possibilità di rimodulare il piano di rientro presentato dalla precedente amministrazione comunale (Sindaco: Tommaso Mittiga) nell’anno 2013. Al riguardo, c’è anche da evidenziae che nel debito indicato nel piano non figura, stranamente, l’importo dovuto alla Regione Calabria per la fornitura dell’acqua idropotabile; pertanto, tempi assolutamente insufficienti per fare una effettiva ricognizione dell’enorme massa debitoria e la stesura di un’adeguata relazione da inviare a corredo del piano di riequilibrio in parola. Ma non è tutto, infatti, dalle risultanze contabili delle ultime verifiche effettuate si  evidenzia un passivo a dir poco ancora più catastrofico che preclude la benchè minima possibilità di poter rimodulare il piano di riequilibrio tuttora giacente a Roma.

Lo sconcerto più totale si ha quando l’Assessore Dattilo dice che nel corso di tutti questi anni le varie amministrazioni che si sono succedute (compreso una commissione straordinaria – 1994) hanno riconosciuto questa massa debitoria senza mai porvi rimedio, in pratica…“girandosi dall’altra parte” !.Questa Amministrazione -ha detto ancora l’Assessore al Bilancio- ha, invece, cercato di dialogare con la Regione Calabria per giungere ad un accordo sul debito pendente, ma il tentativo è stato purtroppo vano, infatti, l’Ufficio regionale competente, anche per quest’anno, ha inviato il piano di ammortamento delle rate da pagare certificando di fatto il nostro debito.

A seguire, ci sono stati gli interventi dei Capigruppo di minoranza: Francesco Gangemi (“Impegno e Partecipazione”) e Alessandra Polimeno (“Nuova Calabria”), entrambi auspicavano un maggior coinvolgimento delle forze di minoranza su una tematica di cosi alta rilevanza politica, sociale ed economica ed hanno lanciato una serie di interrogativi e perplessità sulla necessità di dichiarare, con estrema urgenza il dissesto finanziario…”Questa scelta di dichiarare il dissesto non ci convince e non ci convince neanche il vostro modo di operare” inoltre, rivolgendosi ai Consiglieri di maggioranza hanno chiesto loro se sono consapevoli del fatto che con la loro alzata di mano saranno corresponsabili di questa grave scelta che segnerà non solo il loro cammino politico ma anche il cammino di tutta la comunità bovalinese, queste ed altre le pesanti accuse lanciate dai banchi dell’opposizione cui ha repllicato, in maniera pacata ed esaustiva il Capogruppo di maggioranza Francesco Sacco.

A conclusione della seduta è intervenuto il Sindaco, Avv. Vincenzo Maesano che ha chiarito,  punto per punto, evidenziando il fatto che la scelta non è solo “obbligata” ma è anche la “migliore” possibile in questo momento, perché cosi facendo si può, nell’arco di un quinquennio risanare l’Ente e far ripartire in maniera concreta la macchina istituzionale, cosa che non sarebbe stato possibile fare nel caso contrario, a causa degli onerosi mutui già contratti e che impegnano il Comune per almeno un trentennio. Ha poi detto che quanto affermato ufficialmente nella relazione stilata dai Commissari straordinari nel mese di aprile 2017, non corrisponde in realtà al vero, perché i dati forniti dagli uffici competenti riportano una massa debitoria molto superiore a quella da loro indicata (è stata una mera svista ? o sono stati volutamente indotti all’errore ?). A noi in questo momento non interessa puntare il dito o ricercare ad ogni costo un colpevole ma interessa, invece, far ripartire l’azione di risanamento del paese, cosa che per alcuni versi stiamo già facendo ed è ben visibille agli occhi di tutti.

Per la cronaca, tutti i punti all’ordine del giorno sono stati approvati con i soli voti della maggioiranza (9) e quelli contrari dell’opposizione (4).

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