I CULTI ORIENTALI A ROMA analisi esegetica a cura del Professore Vincenzo Bruzzaniti

Nella società’ romana fra il III secolo a. C .e il I secolo d. C .arrivarono dall’ Oriente numerosi culti definiti “misterici”, perchè le pratiche religiose erano tenute segrete e rivelate solo agli iniziati.

Saepe Romae et in multis Italiae urbibus conspiciebantur pompae sectatorum novarum religionum quae ab Oriente venerant et mysteria dicebantur . Hi cultus plurimos devotos numerabant qui Cybelem vel Bacchum vel Isidem colebant:sacris initiati beatitudem ieiuniis et rerum caelestium meditatione quaerebant , et aliquando excitati per vias deambulabant cun sistris cymbalisque .Baccantes thyrsum destrigebant ululatus emittebant ac furiose saltabant , quod a deo inflammarentur ; interdum in secretum locum Bacchi sectstores se congregabant qui dei mysteria facerent . Romae Isidis templum , incendio deletum tantum volebat quod mox a Domitiano reficeretur.

Traduzione
Spesso a Roma e in molte città italiche si vedevano cortei degli adepti delle nuove religioni che erano giunte dall’ Oriente e che venivano definite ” culti misterici” . Questi culti contavano moltissimi fedeli che veneravano Cibele o Bacco o Iside : gli iniziati cercavano la felicita’ con digiuni e con l’ascesi , e talvolta invasati , sfilavano per le vie con sistri e cembali .Le Baccanti impugnavano il tirso , lanciavano grida e danzavano sfrenatamente , poiche’ a loro dire erano invasate dal dio ; talvolta i seguaci di Bacco si radunavano in un luogo segreto per celebrare i misteri del dio. A Roma il tempio di Iside , distrutto da un incendio , era talmente importante che in breve fu ricostruito da Domiziano.

Viene considerata oggettiva ( o reale) una causa che risulta obiettivamente vera o che è ritenuta tale e quindi condivisa da chi scrive o da chi parla ; diversamente la proposizione causale soggettiva ( o obliqua ) esprime una causa vera o falsa che sia enunciata come il pensiero d un altro , solitamente il soggetto della proposizione reggente.
La proposizione causale soggettiva è espressa in latino con il modo congiuntivo ( nell’esempio inflammarentur riporta il pensiero delle Baccanti e in Italiano va resa con secondo lui/ lei/ loro , a suo modo / loro/ dire, a suo loro parere.
quindi

Bacchantes furiose saltabant quod ( congiunzione causale) a deo
Inflammarentur ( cong Impf )
Le baccanti danzavano sfrenatamente poichè a loro dire . erano invasate dal dio.

Anche la congiunzione cum + congiuntivo viene spesso impiegata per esprimere una causale , indipendentemente dalla sua effettiva realtà .
Cum Bacchantes etiam noctu furiose saltabat , cives romani insomnia laborabant
Poichè le Baccanti anche di notte danzavano sfrenatamente , i cittadini romani soffrivano d’insonnia .

Verso la fine dell’età repubblicana la religione di stato comincia a mostrare segni di crisi .I contatti con la Grecia e il diffondersi della cultura ellenistica avevano contribuito a mettere in discussione i valori tradizionali romani già dalla metà del II secolo a. C. Nello stesso tempo era iniziata la penetrazione dei culti orientali . Questi culti erano detti anche ” misterici” ; il termine deriva dalla segretezza che che circondava le cerimonie . le rappresentazioni prevedevano spesso riti notturni di tipo orgiastico- Celebre è l’episodio della repressione del culto di Bacco nel 186 a. C. : il culto dionisiaco era arrivato dalla Grecia e si era rapidamente diffuso , fatto che preoccupo le autorità . Queste , che prima cercarono di romanizzarlo , scatenarono poi una terribile repressione : olte settemila persone furono condannate al carcere o a morte , con l’accusa di tenere comportamenti immorali.
Grande importanza aveva il culto della dea Cibele , dea della fertilità , chiamata anche Magna Mater ( grande madre) , e del suo giovane amante Attis . Il culto a lei dedicato era nato in Lidia . Diffusosi in Grecia venne poi introdotto a Roma durante la seconda guerra Punica ( nel 204 a.C.) . In un momento di grave difficoltà per i romani il senato su indicazione dei libri Sibillini decretò di trasferire a Roma la “pietra nera” simbolo della dea e di dedicarle un tempio sul Palatino . Valerio Massimo nella sua opera ricorda il nome del personaggio politico romano che ebbe l’onore di accogliere ufficialmente la sacra statua . Sempre sul Palatino nel 191 a. C. venne consacrato un tempio a Cibele , poi restaurato al tempo di Augusto . Le feste in onore della Magna Mater si celebravano dal 4 al 10 aprile : erano chiamate Megalensia ( dal greco megàle = la grande , soprannome di Cibele ) e prevedevano processioni , spettacoli scenici, e giochi nel circo .
I culti misterici erano numerosi e di provenienza geografica diversa ( oltre a Cibele si venerava anche Mitra che proveniva dall’Iran . Iside e Serapide dall’Egitto. Tutti questi riti parlavano della salvezza dell’ individuo dopo la morte. I culti orientali facevano proseliti fra i ceti più bassi e più emarginati della società , come le donne e gli schiavi , ma in epoca imperiale si affermarono fra i sempre più numerosi immigrati della capitale. Lo scrittore latino di origine africana Lucio Apuleio( 125-180 d. C. ) si fece iniziare a diversi culti misterici , e un ‘iscrizione funeraria di Ostia ricorda che Lucio Valerio Firmo era stato sacerdote sia della dea Iside sia della dea Cibele . Nel II secolo d. C. lo stesso imperatore Antonino Pio e la maglie Faustina Maggiore erano devoti del culto di Cibele .
Professore Vincenzo Bruzzaniti