Donata Bergamini, sorella di Denis, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, ha espresso le sue emozioni dopo la sentenza della Corte che ha condannato Isabella Internò a 16 anni di reclusione per l’omicidio del fratello. Con la voce rotta dall’emozione, Donata ha raccontato che il suo primo pensiero è andato a Denis e ai loro genitori, sottolineando come lei e suo padre abbiano sempre sostenuto che si trattasse di un omicidio. «Finalmente la giustizia ci ha dato ragione», ha dichiarato, aggiungendo che la madre, a causa della sua malattia, probabilmente non riuscirà a comprendere il significato della sentenza.

«Ho pensato subito ai miei figli – ha proseguito Donata – perché finalmente potranno lasciarsi alle spalle questo peso. Ho sempre detto loro che bisogna avere fiducia nella giustizia, che prima o poi arriva. Sono felice anche per i miei nipoti, che non dovranno vivere quello che i miei figli hanno passato». Parlando di Isabella Internò, Donata ha aggiunto: «Non ho provato nulla vedendola. Per me, quella persona era già in prigione da tempo».

Donata ha anche voluto ringraziare i suoi avvocati, sottolineando il loro impegno morale e fisico, considerando le difficoltà logistiche tra l’Emilia Romagna, sua regione d’origine, e la Calabria. Un ringraziamento speciale è andato alla città di Cosenza e ai tifosi, che hanno sostenuto lei e la sua famiglia per tutti questi anni: «Il calore che ho ricevuto è lo stesso che mio fratello sentiva a Cosenza e che lo ha portato a scegliere di restare qui piuttosto che andare in una squadra più importante».

Concludendo, Donata ha affermato che l’entità della pena non è ciò che conta di più: «Per me, la cosa più importante è che sia stato finalmente riconosciuto che Denis è stato ucciso, come io e mio padre abbiamo sempre sostenuto».

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