Il pane di Calabria è il prodotto secolare che esprime meglio di ogni altro il legame antico con la terra e i gesti familiari delle comunità. Anticamente il pane calabrese si cuoceva nei forni comuni e solo poche famiglie potevano permettersi il lusso del pane bianco, ottenuto con la farina di grano, mentre i più erano costretti a mangiare pane scuro, fatto con farina di castagne o segale.

Col tempo la panificazione è diventata un vero e proprio rituale, esprimendo una serie di eccellenze territoriali che fanno del pane di Calabria un alimento prezioso, simbolo della tradizione a tavola, certificato da marchi di filiera.

A Canolo, Comune famoso per diverse specialità tradizionali, come il Suino Nero di Calabria PAT (razza aspromontana) viene appunto sfornato l’inconfondibile pane di Canolo.

Perché inconfondibile? Perché prodotto ancora oggi con l’ormai rara segale cornuta, la stessa che un tempo, consumata in grandi quantità, poteva procurare effetti allucinogeni. Oggi il pane di Canolo, localmente noto come pane jermànu (nome dialettale della segale), è un Presidio Slow Food e tra i prodotti tipici più ricercati.

Qui l’accostamento migliore è quello con un bel tagliere di affettati aspromontani, dal citato suino al delizioso Caprino Aspromontano PAT.

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