Gli inquirenti l’hanno chiamata operazione “Libertà”: stamani il blitz con i carabinieri che hanno arrestato cinque persone originarie e residenti ad Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, con precedenti di polizia, ed a cui si contestano le ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di stupefacenti aggravati.

Dalle primissime ore della mattinata, nella popolosa cittadina della provincia pitagorica, sono quindi entrati in azione i militai dell’Arma del Comando Provinciale, col supporto dei colleghi dei Nuclei Cinofili e degli elicotteri di Vibo Valentia. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale locale

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Le indagini sono partite nell’aprile dell’anno scorso: i carabinieri, allora, arrestarono in flagranza per spaccio una persone e da lì scattarono degli appostamenti, dei pedinamenti ed una serie di controlli eseguiti anche esaminando i fotogrammi immortalati da dalle telecamere.

E proprio grazie alle riprese video si sono potuti immortalare e, quindi, documentare numerosi episodi di detenzione e di spaccio di droga, in particolare di cocaina, eroina e marijuana, e sequestrare diverse dosi delle stesse, in particolare circa 150 grammi di coca purissima, già pronta per lo smercio, con il contestuale arresto in flagranza di reato di due persone.

Da qui prende avvio, insomma, l’inchiesta chiamata in codice “Libertà  nel corso della quale, stamani, i carabinieri hanno fatto scattare le manette per cinque persone di Isola Capo Rizzuto , già note agli investigatori e gravati da precedenti di polizia.

Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero, in pratica, gestito una piazza di spaccio nei pressi delle palazzine popolari di Isola Capo Rizzuto, e a cui carico di ritiene di poter contestare numerosi episodi di vendita di stupefacenti, anche nei pressi di aree solitamente frequentate da minorenni o in prossimità di zone militari.

Al termine delle indagini, per quattro degli arrestati si sono spalancate le porte della Casa Circondariale di Crotone, mentre uno è stato sottoposto ai domiciliari.

A tutti, che attendono ora gli interrogatori di garanzia, sono contestate le aggravanti specifiche previste dalla normativa in materia, dato che i reati sarebbero stati commessi appunto nei pressi delle palazzine popolari ubicate vicine a una scuola, a un luogo di culto religioso e alla stessa Caserma dei Carabinieri.

L’operazione è stata condotta dai militari della Tenenza locale, insieme a quelli della Compagnia di Crotone e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, con il supporto di un elicottero del Nucleo vibonese.

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