È accusato di tentato omicidio e detenzione di arma clandestina e detenzione di ordigno esplosivo Antonio Scidà, l’uomo di 61 anni che ieri ha esploso 5 colpi di pistola contro una donna di 42 anni . L’uomo comparirà infatti lunedì davanti al gip del Tribunale di Vibo Valentia per la convalida del fermo indiziato di delitto.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Camillo Falvo, hanno consentito di ricostruire i particolari della sparatoria avvenuta a Tropea nel corso della quale è rimasta ferita D. G., 42 anni, del luogo, ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Vibo Valentia.
L’uomo, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, avrebbe sparato contro la donna che aveva deciso di interrompere la loro relazione sentimentale. La 42enne è stata raggiunta da due colpi di pistola al petto e al braccio e si trova ancora ricoverata in ospedale dove non verserebbe in gravi condizioni.
L’uomo dopo il ferimento avvenuto per strada è scappato, ma è stato rintracciato dopo pochi minuti dai carabinieri della stazione locale nei pressi della propria abitazione che lo hanno sottoposto all’esame dello stub.
Alla vista dei Carabinieri, l’uomo ha cercato di nascondere la pistola semiautomatica “Beretta” calibro 7.65 con matricola abrasa, che sarebbe stata utilizzata per l’azione di fuoco e una bomba artigianale, contenente quasi un chilo di polvere pirica, successivamente distrutta dagli Artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro.
Il 61enne, assistito dall’avvocato Mario Bagnato, si è poi assunto la responsabilità del gesto e del possesso dell’arma, ma non quello dell’ordigno ritrovato nella palazzina in cui vive.
L’uomo si trova ora nel carcere di Vibo Valentia a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per capire a quale scopo l’uomo detenesse un ordigno di quel tipo e a chi o a quale scopo fosse destinato.
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