L’Amministrazione Comunale di Locri nel percorso di crescita culturale attuato ormai da alcuni anni ha organizzato presso il Palazzo della Cultura un nuovo incontro del progetto promosso dall’assessorato alla Cultura della città,  che ha la finalità di riavvicinare i giovani alla lettura, ai libri cartacei sempre più rimpiazzati dagli strumenti digitali. Al centro dell’ultimo incontro la presentazione del volume “Nosside”. Tale pubblicazione, a cura della Fondazione Nosside, edizione AGE 2015, segue  tutti gli altri precedenti iniziative svolte dalla Fondazione allo scopo di fornire un suo contributo nel contesto di crescita culturale. Il libro presenta gli scritti di Giuseppe Dolce, Marialucia Lattuca, Marcello Gigante, Antonino Zumbo, Domenico Paolo Guarneri, e Raffaele Speziale, preceduti da una prefazione di Maria Macrì. Particolarmente soddisfatta l’Ass. Anna Sofia.
Dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura di Locri ha preso la parola il presidente della fondazione prof. Tommaso Lentini, per ricordare, in sintesi, i numerosi interventi svolti nei 15 anni dalla costituzione della stessa. Corposo anche l’intervento del prof Pasquale Amato, fondatore del Premio mondiale di Poesia Nosside. Ha messo in risalto il valore dell’esercito locrese il quale riuscì a sconfiggere i Bruzzii che, in quel periodo, avevano conquistato i  due terzi della Calabria ma, arrivati nelle Serre, furono fermati. Di qui la centralità e la salvezza della parte sud della Calabria. Ma l’aspetto che ha fatto  emergere soprattutto, ampliando ancora più il pensiero del relatore che lo ha preceduto, è stato l’apporto della Scuola Filosofica Pitagorica, quale unica che ha considerato la parità delle donne. Ha concluso la serata la testimonianza del prof. Giuseppe Dolce, a cui si deve la prima parte del volume, arrivato appositamente da Roma ha confermato la convinzione del modello propositivo riconosciuto alla poetessa locrese e del suo messaggio.
Riflettori accesi, dunque, sul mito di Nosside, grazie ad un libro che costituisce senza dubbio un pregevole affresco di grande impatto emotivo il cui mito resiste da millenni.
ALESSANDRA BEVILACQUA
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