Ritorna la festa del SS Rosario e l’ottava edizione dei “ Catoja in festa. Benestare, in occasione dei festeggiamenti, riapre i “ Catoja” vecchie case in gesso nel centro storico benestarese. Un tempo, “ i bassi”: lo scantinato e il piano terra delle abitazioni venivano  adibiti come dimora per gli animali o per custodire attrezzi di lavoro. Nel 2009 su idea della scrittrice benestarese Renata Ceravolo viene approvata dall’ Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Rosario Rocca, l’iniziativa del progetto culturale. l’intento dei “ Catoja in Festa” è quello di riaprire le vecchie abitazioni, valorizzare il borgo antico, gli usi, i costumi e la cucina tradizionale. Dal 28 settembre fino alla prima domenica di ottobre sono numerosi gli stand enogastronomici e di artigianato dislocati lungo le strade Benestaresi. Cuore della manifestazione civile è piazza Ariaporu. Una grande mappa conduce agli oltre 70 Catoja tra degustativi e espositivi gestiti dal Comitato Catoja in Festa composto da 33 membri. Giovedì pomeriggio presso la sala conferenze del teatro si terrà una conferenza stampa con la presenza del consigliere regionale Onorevole Seby Romeo per ufficializzare la manifestazione e inserirla nel patrimonio delle manifestazioni culturali della Regione Calabria. Durante i quattro giorni si può visitare il museo della civiltà contadina. “ Benestare che fu un paese esclusivamente rurale, dichiara l’ideatrice della manifestazione la scrittrice benestarese Renata Ceravolo, vanta un vissuto di tradizioni contadine che né il tempo né la civiltà dei consumi hanno il diritto di far scomparire”. Giovedì, l’apertura viene annunciata dal “ Carro di Bacco” un carro festante con sopra tanti giovani e il gruppo “ Ars Nova”, parte da piazza Municipio e attraversa tutto il paese. La sera il concerto bandistico “ Junior Band” diretto dal maestro Salvatore Cavallo. Il 29 settembre Benestare ricorda il Santo Patrono: San Michele Arcangelo. Processione accensione del cero  offerto dall’Amministrazione Comunale e a mezzanotte spettacolo di fuochi artificiali. Il concerto di Cosimo Papandrea conclude la serata. Sabato 30 settembre, attesi gli sbandieratori di Bisignano. La sera del sabato come di consueto, dopo la Santa Messa, la tradizionale e rinomata  incoronazione della Madonna, a seguire la notte bianca con i “ Parafonè”. Un’intera serata è dedicata alla musica di Ciccio Nucera , ricercatore musicale, artisti di strada e manifestazioni teatrali per i bambini. Domenica 1 ottobre con il tradizionale “ Mattutino” la banda musicale città di stilo che suona passando per le strade di benestare alle prime luci dell’alba, si festeggiala giornata dedicata a Maria SS del Rosario. La mattina di domenica Santa Messa per gli emigrati, pomeriggio dopo la celebrazione Eucaristica la sacra Effige viene portata in processione dai confratelli e a conclusione della stessa  due maestri pirotecnici daranno vita ad un festival di fuochi d’artificio come da secolare tradizione.  A fine serata viene assegnato il primo premio al pirotecnico migliore.  La chiesa Matrice è ancora in restauro per tale motivo le funzioni religiose a cura del sacerdote congolese don Rigobert Elangui avvengono presso la chiesa di San Giuseppe e S Antonio. Un insieme di manifestazioni religiosi e civili trasformano per quattro giorni il piccolo centro collinare facendolo diventare teatro vivente attraverso le migliaia di persone provenienti da gran parte della provincia. “ E’ una festa che si rimanda nei secoli, asserisce il sacerdote africano don Rigobert Elangui,  con una grande partecipazione di fedeli a partire dall’inizio del novenario”. Il sindaco Rosario Rocca ha voluto in questi giorni indirizzare una lettera al parroco e alle consorelle e confratelli della confraternita Maria SS del Rosario: “ una comunità continua a vivere anche attraverso le tradizioni che si rinnovano, scrive Rosario Rocca, ma questo succede solo se le stesse vengono considerate parte di un universo collettivo e comune. La rassegna enogastronomica e artistica è stata pensata come parte integrante della festa del Rosario nel rispetto della tradizione  religiosa e civile del nostro paese.

Rosella Garreffa -gazzetta del sud